La Via Francigena è un cammino di 1800 km che attraversa l’Europa, percorso da migliaia di pellegrini dal Medioevo. Dalla terra dei Franchi, da cui deriva il nome, si mettevano in viaggio, attraversando difficoltà e pericoli, in un atto di penitenza, per giungere a Roma.
Il tragitto originario inizia nella maestosa cattedrale di Canterbury, nel sud dell’Inghilterra, attraversa la Francia, poi la Svizzera e arriva in Italia, fino a Roma, la città eterna, dove i pellegrini arrivavano per pregare sulla tomba dell’Apostolo Pietro. Il cammino prosegue poi verso la Terra Santa.
La Via Francigena, che in passato è stata un canale importante per la realizzazione dell’unità culturale dell’Europa medievale, oggi, oltre a rappresentare un cammino storico, è diventata un itinerario culturale. Nata come cammino religioso, è diventata un’esperienza laica, un viaggio sia dentro dentro se stessi ma anche fuori, nel mondo. Un’esperienza alla ricerca di una propria spiritualità, non necessariamente legata a nessuna religione, un cammino fisico ma anche un cammino interiore. Ascoltarsi, riconciliarsi con se stessi ma anche con il mondo esterno, con la natura e godere delle sue meraviglie nascoste.
Attraversare la Via Francigena permette di visitare nuovi territori, di conoscere la cultura, la gente e il folklore di luoghi che, non essendo mete turistiche tradizionali, difficilmente si vanno a visitare. A volerla vedere con gli occhi della contemporaneità, si tratta, senza dubbio, di un esempio di turismo sostenibile, che sostiene e valorizza i piccoli centri e i piccoli borghi e le loro tradizioni.
Lungo la via si procede adagio, con i tempi del cammino che sono tempi di riflessione, di contemplazione. Si conosce la fatica, lo sforzo fisico ma anche il valore del tempo da dedicare a se stessi, la gioia della scoperta di nuovi orizzonti, la conoscenza di altri viandanti. E’ un incontro tra uomini che provengono da diversi luoghi, uomini di diverse culture, che, però, vivono la stessa ricerca e sono desiderosi di condividere un cammino dove ogni tappa è un traguardo, una conquista.
In Italia, il tratto è lungo quasi 1000 km: si passano le Alpi, la Pianura Padana, si attraversa l’Appennino Tosco-Emiliano per poi giungere nel Lazio. Percorrendo la via, cambiano i paesaggi, i colori, i profumi, i suoni: è una continua scoperta, un continuo incanto.
Il percorso è facile da seguire: la segnaletica ufficiale è di colore bianco e rosso ed è posizionata in maniera visibile. Spesso al centro delle segnalazioni bianco-rosse si trova disegnata la sagoma di un pellegrino o la scritta “Via Francigena”, a volte indicata con le iniziali “V.F”.
Ogni pellegrino, all’inizio del suo percorso, deve ritirare le credenziali, una sorta di carta di identità che gli permetterà di identificarsi come persona che sta svolgendo un pellegrinaggio. All’interno delle credenziali, oltre alla parte dedicata ai propri dati personali, c’è uno spazio vuoto per i timbri che attesteranno il passaggio nelle varie località. Si tratta di una prova del cammino compiuto che, una volta tornati a casa, rappresenterà un bel ricordo.
Al pellegrino del terzo millennio si consiglia un abbigliamento comodo, delle scarpe da trekking che permettano di camminare con facilità. Considerando una media giornaliera di 20 km, si può percorrere l’intera via italiana in circa un mese e mezzo, ma ognuno è libero di percorrere anche solo alcune tappe.
Negli ultimi anni è diventato di tendenza percorrere la via in bicicletta. In questo caso, considerando una media di 60 km al giorno, ai pedalatori bastano 15 giorni per giungere a Roma.
Percorrere la Via Francigena a piedi o in bicicletta, qualsiasi sia la motivazione di partenza, è un bel viaggio, rigenerante, un’esperienza che arricchisce, sia dal punto di vista culturale che umano.