Per data logger s’intende, genericamente, un dispositivo di registrazione dei dati.
Poiché sono davvero tantissimi i dati memorizzabili, esistono altrettanti tipi di dispositivi di acquisizione dei dati, ma i più diffusi sono i data logger impiegati soprattutto nell’ambito meteorologico (ma non solo), ovvero quelli che sono in grado di registrare la temperatura e l’umidità.
Questo tipo di dati possono rivelarsi utili in svariati settori produttivi; uno di questi riguarda la logistica, ovvero lo spostamento e lo stoccaggio delle merci: durante queste delicate fasi è, infatti, di vitale importanza tenere sott’occhio i valori ambientali, di modo da poter rimediare istantaneamente in caso di forti cambiamenti nella temperatura o nell’umidità.
I data logger si possono poi impiegare anche per registrare il clima interno, molto importante per monitorare e preservare la salute delle persone.
Questi dispositivi sono capaci di misurare e registrare i dati con una scansione temporale prestabilita, collocandoli in un sistema di memoria integrato.
Esistono datalogger che memorizzano solo la temperatura, o solo l’umidità, e strumenti che possono fare entrambe le cose simultaneamente.
Le funzionalità e prestazioni offerte dipendono strettamente dall’ambito in cui li usa.
Per esempio, ritornando alla logistica, se c’è necessità di valutazioni frequenti e accurate, come nel caso di una catena di trasporto di merci sensibili che necessitano basse temperature, allora bisogna impiegare i migliori dispositivi che offrono prestazioni più precise ed elevante, adatti ad un uso industriale.
E’ possibile trovare un’ampia gamma di data logger sul sito data-logger.it
Se si tratta invece di captare e raccogliere dati climatici inerenti ad ambienti interni, come nel caso di uffici o scuole, può bastare anche un data logger dalla minore sensibilità, poiché le più piccole variazioni di temperatura e umidità non sono rilevanti, in quei casi.
Un altro aspetto che dipende dall’ambito di azione del datalogger, sono le prestazioni inerenti all’effettiva registrazione e conservazione dei dati, e la ripetibilità delle operazioni di misurazione e valutazione.
Nella fattispecie, un buon registratore di dati dovrebbe attuare il salvataggio anche se il dispositivo non è alimentato da fonti elettriche di qualsiasi tipo, perfino in un tempo prolungato.
L’analisi dei dati dovrebbe essere sempre disponibile.
Per garantire tale funzionalità, è necessario puntare su data logger climatici dotati di una batteria ricaricabile dall’ottima autonomia. Quest’ultima, per altro, deve essere capace di emettere un suono per avvisare chi di dovere che la batteria necessita di una ricarica.
Un altro aspetto è la connettività e la trasmissione dei dati, poiché questa può avvenire mediante canali differenti. Per esempio, nel caso di un data logger igrometro, la connettività disponibile è sia di tipo USB che Wi-Fi.
L’efficienza di un registratore di dati climatici aumenta se viene integrato in un sistema più complesso, ma completo, di controllo dei dati: solitamente tali sistemi hanno la proprietà di poter inviare i dati appena memorizzati ad un qualsiasi terminale che possa analizzarli sul momento.
Questo comporta dei vantaggi, soprattutto nel caso di data logger che memorizzano informazioni inerenti all’umidità dell’aria:
• risparmio di tempo, grazie alle sintesi dei dati;
• trasmissione veloce delle informazioni;
• la possibilità di imporre dei valori limite;
• la presenza di opportuni segnali acustici.