A cura di RigoTondo asilo nido privato a Milano.
A settembre tanti bimbi inizieranno il loro inserimento all’asilo nido e dopo tanti mesi chiusi in casa (con la speranza che la situazione attuale si risolva presto) sarà necessario investire ancor più energie per rendere questo momento sereno e privo di ansie.
Iniziamo qualche giorno prima a raccontare al bambino che inizierà una nuova esperienza, cerchiamo di rendere questo racconto piacevole e interessante così da trasmettere al bambino un bel senso di curiosità.
Ci sono anche dei bei libri per bambini che possiamo leggere insieme per iniziare a dar loro l’idea di cos’è un asilo e predisporli ad affrontare questa nuova esperienza (“A più tardi” di Jenna Ashbè – “Spotty va a scuola” di Eric Hill – “No, no e poi no” di Mireille d’Allancè – “Topo Tip non vuole andare all’asilo” di Marco Campanella – “Marco va all’asilo nido” di Xavier Deneux ).
I figli sono dei libri aperti per le proprie mamme… ma le mamme sono dei libri aperti per i propri figli.
Per questo le mamme devono prestare attenzione al fatto che le loro emozioni possono essere facilmente intercettate dai bambini.
La scelta di mandare i bimbi al nido viene fatta dai genitori o per necessità o anche solo per il desiderio di inserire il proprio figlio in un ambiente sociale che stimoli processi evolutivi.
Senza dubbio però non è sempre facile pensare di affidare il proprio bimbo a persone che non si conoscono, in un ambiente diverso da quello ovattato e conosciuto della propria casa, con abitudini differenti.
E poi il proprio bambino non sarà l’unico, … chissà se gli daranno abbastanza attenzioni, se lo coccoleranno quando piangerà, se si sentirà solo lo abbracceranno? Se avrà sete gli daranno da bere?
Quando facciamo i colloqui prima dell’inizio dell’anno e nel periodo dell’inserimento, noi diciamo sempre che le settimane di adattamento vengono fatte più per le mamme che per i bambini. Ed è realmente così.
I bambini hanno una capacità di adattarsi ad una situazione decisamente migliore della nostra, noi mamme facciamo più fatica, soprattutto in queste occasioni.
E qui, tornando all’inizio del discorso, entra in gioco per le mamme (e per i papà!) la capacità di controllare e gestire le proprie emozioni. Di trasmettere, seppur preoccupati ed ansiosi, serenità e fiducia ai bimbi.
Esprimere pensieri positivi aiuterà sia i genitori che i bambini ad affrontare la nuova situazione con energia.
Altro aspetto fondamentale, forse il più importante, è il rapporto di fiducia che ci deve essere tra genitori ed educatrici. Senza questo è inutile iniziare.
Sarebbe come tentare di costruire una casa su un terreno franoso, fragile e senza fondamenta.
La fiducia sta alla base di ogni inserimento, serve ai bimbi per riuscire ad affidarsi a noi educatori, serve ai genitori per vivere come si deve uno dei passi più significativi della vita dei propri figli, serve a noi insegnanti per poter lavorare efficacemente.
Sta certamente alla struttura il compito di creare un terreno facile e accogliente per costruire un rapporto di fiducia che non può esserci nell’immediato. I genitori hanno bisogno di essere ascoltati, di sentirsi accolti e percepire un’atmosfera sicura e protetta.
Una volta fatto questo, dovranno essere loro ad affidarsi alla struttura in modo sereno. In questo modo potrà nascere un ottimo rapporto di fiducia e collaborazione a cui non dovranno mai mancare onestà, comunicazione e rispetto dei diversi ruoli.
Per facilitare i primi giorni di inserimento i genitori possono costruire con i bambini un rituale, ricordiamoci sempre che le routines piacciono molto ai bambini e danno loro molta tranquillità.
È sufficiente un piccolo rito quotidiano, che sia cantare insieme alla mamma una canzone nel tragitto verso l’asilo, mettere un goccio di crema o di profumo della mamma sulle manine, riporre nello zainetto un piccolo oggetto che lo accompagnerà in asilo.
Questo aspetto ha una forte valenza simbolica e serve al bambino per attenuare la tensione e confortarlo.
Noi educatrici sottolineiamo l’importanza di salutare sempre il bambino e non andarsene mai di nascosto, sperando che il bimbo distratto dai giochi non si accorga che la mamma sta uscendo.
È fondamentale che la mamma lo saluti, rischiando magari di scatenare anche una reazione di pianto e nervosismo. Qualora non lo si salutasse, il bimbo, una volta accorto dell’accaduto, si sentirebbe tradito e si rischierebbe così di bruciarsi il rapporto di fiducia. E lì sarebbe davvero difficile ricominciare.
Il pianto, reazioni di rabbia e nervoso sono del tutto normali in un processo di inserimento all’asilo soprattutto al momento del distacco dalla figura di riferimento. Il bambino è spaventato, disorientato e non capisce spesso il perché di tutto questo.
È necessario dargli il tempo di capire che in asilo si sta bene, che si viene coccolati e abbracciati. E soprattutto, questione fondamentale, lasciargli il tempo di assimilare che la mamma torna sempre.
Su questo ultimo aspetto il genitore deve lavorare parecchio soprattutto nei primi giorni di inserimento.
Ricordiamoci che il concetto del tempo per un bimbo piccolo è molto relativo, il “prima” e “dopo” sono solo parole astratte per lui, senza senso alcuno. Per fargli capire quando torna la mamma è bene cercare di spiegarglielo con concetti per lui più famigliari e concreti.
La mamma va a comprare il pane e poi torna a prenderti, la mamma va a fare la spesa, la mamma va a bersi un caffè… situazioni che il bimbo conosce e di cui ha la percezione di un tempo breve.
Piano piano il tempo che lui passerà al nido si dilaterà e lui si abituerà gradualmente a restare per un periodo sempre più lungo senza aver più necessità di legare il tempo a situazioni conosciute.
Nei primi giorni è importante, dicevamo prima, che la mamma lavori parecchio sul fatto di ricordare sempre al bimbo che ritornerà a prenderlo.
Non è mai esagerato ripetere al bimbo che la mamma ritornerà, è una rassicurazione per lui e possiamo ripeterlo anche 100 volte se il bambino lo richiederà finché, sempre con il tempo, lo assimilerà e non avrà più bisogno di sentirselo ripetere.
Altro aspetto da affrontare è la questione del tempo, questa volta legato all’inserimento.
Teniamo sempre a precisare che ogni bimbo ha il proprio tempo per elaborare ciò che sta affrontando, ci sono bambini che faranno meno fatica e che quindi si adatteranno più in fretta e bambini che avranno più difficoltà e che quindi ci metteranno più tempo.
Questa fatica del bambino va accolta e soprattutto va accolta la fatica del genitore che senza dubbio ad un certo punto potrà provare un sentimento di sconforto e difficoltà su come comportarsi.
Spesso si scatenano pensieri tipo “se ci sta mettendo così tanto è perché non sono un bravo genitore” – “forse non era pronto per venire all’asilo nido, ho sbagliato” – “perché gli altri bambini entrano sereni e il mio ha tutte queste difficoltà”.
Questi pensieri sono umani ma rischiano solo di porre il genitore in una posizione dove si sentirà giudicato, facendogli perdere lucidità su come comportarsi.
Qui sta al genitore affidarsi alle educatrici e farsi aiutare per superare questo momento difficile. Le educatrici sapranno dare dei consigli ben calibrati rispetto alla situazione.
È importante però che il genitore interiorizzi che se il proprio figlio necessita di più tempo per abituarsi, dovrà concederglielo serenamente e senza crearsi preoccupazioni eccessive.
Sarà proprio quando il bimbo non si sentirà più pressioni o aspettative addosso che riuscirà a lasciarsi andare, procedendo con il suo processo di inserimento. Con i suoi tempi, senza fretta.
Inoltre ci teniamo, considerato che abbiamo affrontato numerosi aspetti del processo di adattamento, a consigliarvi per i primi tempi di godervi le piccole vittorie e i miglioramenti che i bimbi fanno nell’inserimento ma, nello stesso tempo, di tenere presente che possono verificarsi delle regressioni .
Capita frequentemente che i primi giorni passino relativamente bene, che il bambino non esterni particolari difficoltà e che quindi i genitori pensino che sia finita lì, spesso tirando un bel sospiro di sollievo.
Ma vogliamo farvi vedere tutte le possibili sfumature, una delle quali può essere quella che ad un certo punto, improvvisamente, quel bambino che è sempre entrato serenamente, inizi a ribellarsi.
Ed il genitore che nel frattempo aveva vissuto tutto tranquillamente, si trova completamente disorientato e impreparato al cambiamento repentino del proprio figlio che adesso è arrabbiato e in asilo non ci vuole più entrare.
Anche questa è una reazione possibile dei bambini che stanno facendo l’inserimento, bimbi che i primi giorni vengono sopraffatti dall’atmosfera nuova e accattivante di un asilo pieno di giochi nuovi, vivono il momento con un effetto sorpresa talmente forte che mettono da parte (inconsciamente!) l’aspetto emotivo.
Trattengono dentro di loro sentimenti di fatica e preoccupazione che però ad un certo punto, quando iniziano a realizzare ciò che stanno vivendo, vengono fuori.
Come dicevamo poc’anzi anche qui bisogna accogliere questa fatica e ricominciare magari con tutti quei piccoli accorgimenti iniziali che nel frattempo, convinti che tutto fosse passato, voi genitori avevate abbandonato (i rituali, la questione del tempo, delle rassicurazioni, etc..). Senza perdere la speranza e con pazienza.
Concludendo, l’ingresso all’asilo nido è un passaggio impegnativo per mamme e bambini.
Presuppone un’esperienza forte quale quella del distacco tra la mamma e il proprio figlio.
È una tappa di crescita comune che avrà anche un linguaggio comune ed universale: quello del pianto, della paura e talvolta della disperazione dei bambini e quello dell’ansia, della preoccupazione e del senso di colpa delle madri.
È un linguaggio che le educatrici conoscono, sanno leggere e gestire. E soprattutto sanno accogliere, dando coraggio e consigli ai genitori.
È importante tenere sempre a mente che l’esperienza di nido e materna è positiva di per sé, anche per il genitore. Il bambino troverà sorrisi e autonomie, relazioni e nuovi equilibri. I genitori troveranno il loro bambino entusiasta, cresciuto e con nuove meravigliose competenze.
Impariamo a prendere quello che di buono l’asilo nido regalerà e ad affrontare le difficoltà con fiducia, pazienza e serenità.